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“Country-by-country reporting”

Novità per le multinazionali

Il nuovo decreto ministeriale, in vigore da marzo ma con effetti sull’anno 2016, ha attuato in Italia le raccomandazioni OCSE in merito agli obblighi CbCR (country-by-country reporting).

Se il gruppo ha oltre 750 milioni di euro di ricavi consolidati, alla capogruppo italiana è richiesto di effettuare le comunicazioni richieste in merito al gruppo, ossia informazioni finanziarie, ricavi, imposte pagate, informazioni sull'attività ecc.).

Anche le controllate italiane potrebbero essere obbligate alla comunicazione nel caso la controllante (i) sia residente in un paese che non abbia adottato regole CbCR o (ii) il suo paese di residenza non abbia un accordo con l'Italia o (iii) non scambia le informazioni secondo le regole CbCR.

In questo caso, la controllata italiana deve informare le autorità fiscali italiane ed effettuare il reporting entro il termine per la presentazione della dichiarazione.  Se il gruppo ha filiali in diversi paesi UE, può adempiere agli gli obblighi CbCR in un solo paese per tutte le entità UE informando le autorità fiscali italiane.

Attenzione: le sanzioni per il mancato rispetto delle nuove regole vanno da 10.000 a 50.000 euro.

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